15 priorità per 15 mesi, Nardella serra le fila: “Si modella il volto della nuova Firenze”

Firenze – Dagli assessori ai presidenti di quartiere, dai direttori ai dirigenti del Comune, Nardella ha convocato la squadra allargata di governo per portarla a San Miniato, in cerca di serenità. Al netto delle movimentate vicende deggli ultimi giorni, dopo il lungo discorso di ieri in consiglio comunale, il sindaco di Firenze ha riunito la giunta programmatica di questa mattina  nella Sala del Capitolo, basilica di San Miniato a Monte, dove si ritirava il sindaco La Pira, che vanta la presenza discreta di padre Bernardo Gianni, che ha accompagnato gli “ospiti” sul piazzale davanti alla basilica. Del resto, ciò che doveva essere dicusso, calibrato e programmato era il piano da 2,6 miliardi che dovrà cambiare il volto della città, come dice Nardella, “che piaccia o no”, riferendosi ai suoi successori. Già, perché il sindaco ha davanti a se’ la fine della sindacatura. Altri 15 mesi per 15 priorità. .

I soldi sono tanti, forse, anzi senza forse, “il più grande pacchetto di investimenti mai visto negli ultimi 100 anni”, costituito da 1,5 miliardi legati al Pnrr (a Comune e Città metropolitana) e i restanti 1,1 miliardi costituiti da fondi diretti e da altre risorse europee. “Abbiamo messo in campo un programma di lavoro con un metodo molto preciso, nel quale ci siamo divisi gli impegni tra assessori, presidenti di quartiere, struttura tecnica e ci siamo soffermati su 15 grandi priorità, una per ogni mese, che rappresentano poi i capitoli del lavoro che ci aspetta da qui alla fine del mandato. Abbiamo di fronte 15 mesi che si annunciano estremamente esaltanti e intensi”.

Le 15 priorità, enunciate intanto e poi da approfondire, partono dal sistema tranviario,  stadio e riqualificazione di Campo di Marte, contenitori del centro, i “big five” in particolare, Fortezza da Basso, Santa Maria Novella, San Firenze, Sant’Orsola, villaggio Montedomini;  poi ancora verde pubblico, con il parco Florentia e 23 giardini; viabilità (piste ciclabili, strade, marciapiedi e parcheggi); nidi e scuole; impianti, eventi sportivi e giovani; housing sociale e città degli anziani e dei bambini; POC e grandi rigenerazioni urbane; lotta all’inquinamento (scudo verde, forestazione, tpl, nuovo sistema colonnine elettriche); patrimonio culturale ed eventi; aeroporto; Firenze smart e servizi comunali per i cittadini; sicurezza e vivibilità; multiutility e società di servizi, come quella per le mense.

A chi chiedeva lumi sul futuro della giunta, a valle dell’affaire Del Re e tenendo conto del fatto che le deleghe dell’urbanistica sono state ritirate e trattenute dal sindaco, Nardella risponde: “Si va avanti con questa squadra fino a quando serve, se è possibile e il più possibile”.

“Occasione straordinaria per cambiare il volto della città – dice Nardella – abbiamo una quantità di lavoro impressionante da svolgere”. Oltre alle 15 priorità elencate, il sindaco cita molti cantieri e lavori in fieri, che potrebbero vedere se non la fine l’avvio o l’avanzamneto dei lavori entro i restanti 15 mesi; dal sistema tranviario, che entro la fine del mandato vedrà l’avvio della linea di Bagno a Ripoli e della linea 4, ai lavori per Campo di Marte, ai big five del centro storico che “rappresentano la scommessa della rigenerazione di tutto il centro”, impianti sportivi con le riqualificazioni e le nuove piscine, ma anche, per quanto riguarda il capitolo del welfare, 350 nuovi alloggi di edilizia popolare, fra nuovi e da riqualificare, oltre a te nuovi poli di housing sociale.

Il sindaco lancia anche un annuncio, per quanto riguarda il tema della casa e dell’abitare che si connette inevitabilmente con la questione degli affitti brevi o turistici, il dibattito riguardante i quali sta montando in tutto il Paese. “Incontrerò tutti i parlamentari, di tutti i partiti politici, che sono stati eletti nelle varie circoscrizioni a Firenze, il 14 di aprile, a cui illustrerò la proposta aggiornata della norma sul tema degli affitti turistici brevi che avevamo lanciato come proposta di iniziativa popolare, poi ci sono state la crisi di governo e le elezioni anticipate” che l’hano rallentata. Ma non messa nel dimeticatoio.

 

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