Cascina (Pisa) – In scena Valerio Malorni, uomo/attore, che vive nella realtà, anche come destino generazionale, la condizione di precario, un precariato estremo, che crea una condizione di continua incertezza sia nel lavoro che nella vita privata. Precariato divenuto ormai situazione generazionale per i venti-trenta-quarantenni di oggi, condivisa da tutti ma soprattutto da chi si trova a lavorare nel settore cultura.
E allora Chi è l’uomo nel diluvio? In principio era Noè. Oggi siamo Noi.
Una generazione come un novello Noè, che cerca di scappare al diluvio imbarcando ciò che ha di più caro, alla ricerca della terra ferma. Un personaggio che incarna quella generazione e che sotto il minuscolo diluvio del suo bagno, con una vasca come arca, medita la fuga leggendo un “manuale per italiani in fuga”.
«Me ne voglio andare da questo Paese di merda!». Dove “merda” sta per Paese che non ci vuole, Paese che non sa valorizzare i suoi talenti, Paese che con il patrimonio culturale che possiede potrebbe essere una miniera d’oro se solo si investisse… E chi più ne ha più ne metta. E quindi nasce il desiderio di fuga magari nel Nord Europa, dove tutto funziona… ma dove purtroppo non c’è il sole… Perché la parola emigrazione non è mai stata così di moda come ora. Sotto questo diluvio.
Con una narrazione originale, percorrendo la linea sottile che separa la verità della persona e quella del personaggio, lo spettacolo inscena una storia individuale che diventa collettiva, per una necessità condivisa di speranze, di possibilità da realizzare.
Così Valerio Malorni racconta la genesi dello spettacolo: “Il progetto nasce dall’incontro con un’immagine di un libro per bambini, molto amato da mia figlia, la storia dell’arca di Noè. Nel libro vi è raffigurata la moglie del patriarca di fronte alla porta di casa, nell’atto di mangiarsi le unghie. Il marito, impegnato nella costruzione dell’arca, le ha dato il compito di scegliere e prendere tutto ciò che intende salvare dal diluvio, ma lei di fronte alla uscio di casa non entra, indugia, e si mangia le unghie. Di fronte al diluvio quotidiano che siamo chiamati a vivere, cerchiamo di costruire un’arca, in cui custodire ciò che ancora rimane, ciò che ancora sta.”
A fine spettacolo Simone Amendola e Valerio Malorni incontreranno il pubblico.
Biglietti spettacolo da 10 a 15 euro
Prevendita circuito boxoffice, www.boxol.it e presso il teatro dal lunedì al venerdì dalle 10.30 alle 12.30
Venerdì 17 alle 18.30 per effetti collaterali, nel ridotto del teatro, si terrà la presentazione dello studio del nuovo spettacolo di Marina Romondia: RIEN NE VA PLUS. La storia di Martina, una ragazza come tutte le altre ma con una particolarità; Martina è una giocatrice. Il gioco, quello d’azzardo l’accompagna in tutte le tappe della sua vita. Che cos’è il gioco d’azzardo? Chi è il giocatore? Sacro o diabolico all’origine del fascino del gioco vi è certamente qualcosa che rasenta il soprannaturale… (biglietto 3 euro).
La Città del Teatro
via Toscoromagnola 656 Cascina (Pisa)
www.lacittadelteatro.it
biglietteria@lacittadelteatro.it 345.8212494