Il metodo Rondine contro la guerra: cultura e istruzione per gestire i conflitti

Una buona pratica di formazione riconosciuta anche dal mondo accademico

Prato – In attesa del “YouTopic Fest”, il Festival internazionale sul conflitto, che si svolgerà a Rondine i prossimi 30, 31 maggio e 1° giugno dal titolo ” Scommettere sulla fiducia, averla, riceverla, perderla,ritrovarla”,un’occasione per vivere la Cittadella della Pace nella pienezza di condivisione e ospitalità, con momenti  di festa, cultura, arte e musica, si è tenuto nel Salone dei Cinquecento un convegno promosso dal Comune di Firenze dal titolo “Il vero nemico è la guerra. Voci dei giovani di Rondine contro l’odio”

Un vero e proprio grido di dolore lanciato dagli studenti ed ex studenti di Rondine Cittadella della Pace, che hanno fatto propria la testimonianza ideale di Giorgio La Pira, il  “Sindaco Santo”che operò per la non violenza attraverso il dialogo e l’ascolto delle ragioni dell’altro. I giovani della Cittadella, intervistati da Agnese Pini, direttrice dei quotidiani QN, accompagnati dal sindaco di Firenze Dario Nardella e da Franco Vaccari, fondatore e presidente di Rondine, hanno ricordato al pubblico presente in sala, l’importanza di vivere in pace, indipendentemente dal colore della propria pelle, razza e credo religioso. Perché questi ragazzi pur appartenendo  a territori in guerra tra loro e che li vogliono nemici in patria, si sentono,invece, più che mai fratelli. 

Un esempio, questo, concreto di amore e di rispetto, caratteristiche uniche e fondanti del “Metodo Rondine”, che insegna ai giovani studenti di oggi, adulti domani, ad affrontare i conflitti e alla convivenza con il nemico.Una buona pratica di formazione  italiana, riconosciuta anche dall’illustre mondo accademico che dimostra come i conflitti si possano affrontare e superare nella nostra società partendo dall’esperienza dei giovani “nemici” provenienti da luoghi di guerra di tutto il mondo, che qui scelgono di convivere insieme formandosi per due anni come futuri testimoni di pace ripartendo dal dialogo e dalla relazione.

Questa la missione dell’associazione “Rondine Cittadella della Pace” nata nel 1997 e che opera all’interno del piccolo borgo risente all’XI secolo nei pressi del Comune di Arezzo, Rondine appunto, che si stende lungo un’ansa del fiume Arno. Qui si possono ammirare il Castello di Rondine e nei pressi una chiesa dedicata ai Santi Pietro e Paolo. Edifici segnati inesorabilmente dallo scorrere del tempo e simboli  della coesistenza dei due poteri il temporale e l’ecclesiastico che rimandano all’annoso dibattito teologico e politico tra Dio e Cesare. In questo ameno luogo  studenti provenienti da tutto il mondo:dal Caucaso, dai Balcani, dalla Federazione Russa, dal Medio Oriente e dalla Sierra Leone frequentano i corsi di studio offerti dallo Studentato Internazionale per andare oltre le ideologie di morte. Un binomio di cultura ed istruzione  offerto da professori di storia antica e moderna, da sociologi ed antropologi che analizzano le cause dei conflitti, favorendo tra i giovani  la conoscenza e la comprensione, offrendo l’idea che anche se la guerra è una costante della storia umana, concepire un’esistenza senza di essa è tuttavia ancora possibile. 

Perché morte, distruzione, dolore, deportazioni, riduzioni in schiavitù, possono essere  definitivamente tenuti fuori dall’ umanità purché si investi necessariamente nella promozione della cultura della pace e nella conoscenza dell’altro,  allontanando l’ignoranza, la cattiva consigliera di tutte le guerre e i conflitti, che se utilizzati per risolvere i conflitti,  in realtà rappresentano la fine della nostra idea di civiltà. 

Anche quest’anno il Festival sarà aperto dalla marcia della pace “Rondine in cammino per la pace”, promossa dalla Cittadella della Pace in collaborazione con la Consulta Provinciale degli studenti, l’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana e il Parlamento regionale degli Studenti. Partirà da Arezzo per giungere a Rondine coinvolgendo migliaia di giovani e giovanissimi che già da anni aderiscono all’iniziativa,(lo scorso anno parteciparono in 4mila). Un pacifico camminamento da un forte valore  simbolico per cercare di ridare forza  ad un impegno di pace necessario affinché tutte le guerre finiscano e cessino le terrificanti escalation militari che incombono sull’intera umanità. 

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